Il Festival Pianistico offre alla memoria civica della città di Brescia una nuova produzione
Sono passati ormai quarantasei anni da quella strage che ha lasciato il segno più profondo e lacerante nel cuore della città di Brescia: la bomba che costò la vita a otto persone, mentre altre centodue rimasero ferite.
Per ricordare le Vittime di Piazza della Loggia ogni anno sono molte le iniziative promosse dalla Città di Brescia insieme alla Casa della Memoria. Quest’anno però ce ne è una che s’impone all’attenzione nazionale oltre che per il valore simbolico, anche per l’intrinseca qualità e valenza culturale.
“In sostituzione del concerto della Filarmonica del Festival, che si tiene ogni anno in memoria della Vittime della strage, abbiamo pensato di offrire alla città un video musicale – illustra Pier Carlo Orizio, direttore artistico del Festival – Ho chiesto quindi a un gruppo di ottoni, il Masculisse Quartet, musicisti meravigliosi alcuni dei quali suonano anche nella Filarmonica, di incidere un brano tratto dal Requiem di Fauré, trascritto per l’occasione per tromboni e voci. Insieme a loro, due cantanti di primissimo piano, Eleonora Buratto e Annalisa Stroppa, hanno accettato di prestare la loro voce per questo omaggio particolarmente significativo per la città”.
Il video musicale sarà trasmesso per la prima volta il 28 maggio in occasione delle Celebrazioni per la Commemorazione delle Vittime di Piazza della Loggia e pubblicato sul sito e sui canali social del Festival alle 10.12, orario simbolico che ricorda lo scoppio della bomba.
Il video, registrato nei primissimi giorni della Fase 2 in rigorosa osservanza delle norme di sicurezza anticovid, ha avuto come scenario la chiesa romanica di San Francesco d’Assisi, che ha ospitato negli ultimi anni il concerto in memoria delle Vittime di Piazza della Loggia.
Il brano eseguito è “Pie Jesu” dal Requiem op.48 di Gabriel Fauré, la cui trascrizione è stata curata da Emanuele Quaranta, uno dei membri del Mascoulisse Quartet.
Oltre alla produzione di Musicom.it, anche gli artisti hanno prestato la loro opera a titolo gratuito come segno di omaggio e solidarietà verso la città: “È stata una forte emozione tornare per la prima volta a fare musica insieme, per quanto nel rispetto delle più rigorose norme di sicurezza, per una ricorrenza così sentita”.
L’omaggio, nato perché mai si dimentichi, quest’anno assume anche un significato profondamente ancorato all’attualità, lacerata dal dramma della pandemia che ha segnato particolarmente le comunità bresciana e bergamasca.
Sono le parole di Manlio Milani, Presidente della Casa della Memoria di Brescia, a dare maggiormente il senso profondo di questo progetto: “Avevo la sensazione che il male avesse impedito questo omaggio musicale straordinario. Questa soluzione dimostra come la vita vinca sempre sul male, accomunando le morti violente di allora a quelle di oggi, in un’idea complessiva di voler tutti tornare a vivere”.
L’idea alla base di questa iniziativa è che in una prospettiva di alto valore universale, la musica possa rappresentare una sublimazione sempre più profonda dell’umana sofferenza. Intorno a questi valori è nata l’idea di rendere omaggio e ricordare le vittime con un’opera, scritta all’inizio del Novecento, che va oltre la morte e la sofferenza quasi trasfigurandole attraverso una musica di straordinaria luminosità, come liberata dal peso terreno così come dal dolore e dalla paura nel raggiungimento di una spiritualità che desta meraviglia e lascia intravedere una tensione rasserenante e liberatrice. Quanto di più lontano dalla cupezza del dramma.
Una raffinata trama vocale dalla grazia sottile e delicatissima pur nella sua profondità che agogna alla bellezza di un al di là che dona pace e che appare quasi una carezza, intima e soave.
Non a caso anche la scelta degli artisti, che si impongono all’attenzione per il valore artistico dal respiro internazionale, è ricaduta volutamente su esecutori bresciani e bergamaschi.
Le due cantanti liriche sono tra le più apprezzate del panorama internazionale nonostante la giovane età: Eleonora Buratto, soprano, bresciana d’adozione, e Annalisa Stroppa, mezzosoprano, nata e formatasi a Brescia presso il Conservatorio “Luca Marenzio”.
L’originalissimo quartetto di tromboni, il Mascoulisse Quartet, da quando è nato nel 2007 ha tenuto centinaia di concerti in importanti rassegne e collaborato con artisti di fama internazionale. I suoi componenti, Stefano Belotti, Davide Biglieni, Alberto Pedretti, Emanuele Quaranta, diplomati in trombone presso i Conservatori “Luca Marenzio” di Brescia e “Gaetano Donizetti” di Bergamo, vantano inoltre una lunga esperienza orchestrale.
Sono bresciani anche Massimiliano Sforzini, produttore esecutivo di Musicom.it, la società che ha curato la produzione, il regista Diego Veneziano e il fonico della registrazione Andrea Squassina. Bergamasco il fonico che ha curato l’editing e il mix finale, Francesco Bonalume.
STORIA Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo
Il Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo è stato fondato nel 1964 da Agostino Orizio in onore di Arturo Benedetti Michelangeli. Una delle sue caratteristiche distintive è la fisionomia a tema, con un filo conduttore che, di volta in volta, mette a fuoco un autore, un ambiente culturale, un periodo storico.
Da oltre cinquant’anni ospita le orchestre e i solisti più famosi nelle splendide cornici del Teatro Grande di Brescia e del Teatro Donizetti di Bergamo. Al Festival sono apparsi non solo eccelsi pianisti quali Benedetti Michelangeli, Magaloff, Richter, Arrau, Pollini, Ashkenazy, Lupu, Zimerman, Brendel, Argerich, Kissin, Sokolov, ma anche strumentisti, cantanti e direttori del calibro di Abbado, Rostropovich, Muti, Pavarotti, Maisky, Ughi, Gergiev, Giulini, Sawallisch, Solti, Maazel, Chung, insieme a orchestre quali Berliner Philharmoniker, Wiener Philharmoniker, London Symphony, Chicago Symphony.
Socio fondatore di Italiafestival, nel 1986 il Festival ha ricevuto il Premio Abbiati della Critica musicale italiana e la Medaglia Liszt del Ministero della Cultura Ungherese.
L’edizione 2018 si è distinta per la presenza di Martha Argerich in residence per la prima volta in Italia dopo 12 anni. La sua ultima edizione “Musica velata – Schumann e Brahms” ha visto la presenza di importanti orchestre quali la Budapest Festival, Royal Philharmonic e Belgian National Orchestra. A Brescia, il concerto in onore della Canonizzazione di San Paolo VI, diretto da Riccardo Chailly con l’Orchestra e il Coro del Teatro alla Scala, è stato trasmesso in diretta radio e tv da Rai.
L’edizione 2020 è temporaneamente sospesa a causa delle misure anti Coronavirus.