Grande successo per il Brescia Photo Festival

Si è conclusa domenica 15 settembre, con il finissage della mostra allestita al Museo Lechi di Montichiari Hollywood versus Cinecittà, l’edizione 2019 del Brescia Photo Festival, promosso da Comune di Brescia, Fondazione Brescia Musei e Ma.Co.f. – Centro della fotografia italiana.

La terza edizione della Rassegna Internazionale di Fotografia, con la direzione artistica di Renato Corsini, inaugurata lo scorso 2 maggio con quattro giorni di Festival, è stata protagonista di tutta l’estate in città e provincia. 10 sedi complessive – per un totale di 4.000 mq espositivi – con 19 esposizioni ospitate – tra mostre tematiche, monografiche e one-off, in gran parte produzioni originali – talk con gli artisti; workshop; concerti; proiezioni cinematografiche e visite guidate.

Sono state un totale di 71.000 le persone che hanno beneficiato direttamente della ricca offerta culturale del Brescia Photo Festival. Cittadini e turisti che si sono lasciati affascinare da scatti unici e straordinari, intorno al racconto del vastissimo universo femminile che affiancava lo sguardo di grandi artisti dall’Ottocento a oggi – da Man Ray a Robert Mapplethorpe, da Vanessa Beecroft a Francesca Woodman, da Julia Margaret Cameron a Mihaela Noroc ed Elisabetta Catalano – alle riflessioni che indagano la complessità femminile con il medium fotografico.

La sintesi degli eventi

A dare il via al Brescia Photo Festival 2019 è stata una serata esclusiva: il 3 maggio si è tenuto il concerto per pianoforte del celebre maestro Alessandro Taverna, dedicato a un pubblico di 100 fortunati visitatori, offerto dal Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, eseguito all’interno della mostra Da Man Ray a Vanessa Beecroft. Davanti l’obiettivo nel Museo di Santa Giulia, che ha registrato in pochissime ore il tutto esaurito.

Nei giorni del Festival grande successo hanno riscosso i Talking heads on photography, circa 700 le persone che hanno preso parte al Museo di Santa Giulia, al Ma.Co.F. e all’Università Cattolica di Brescia agli incontri con i grandi fotografi: Letizia Battaglia, Monika Bulaj, Maurizio Galimberti, Giuseppe Biancofiore con Donata Pizzi, Sandy Skoglund, Giovanna Calvenzi insieme alle fotografe del Collettivo Donne Fotoreporter.

Nel dettaglio delle singole esposizioni, grande successo ha riscosso il percorso delle 9 mostre Da Man Ray a Vanessa Beecroft allestito al Museo di Santa Giulia: il primo trittico tematico dedicato al rapporto tra donne e obiettivo fotografico Davanti l’obiettivo, a cura di Mario Trevisan; Dietro l’obiettivo. Fotografe italiane 1965-2018, dalla collezione Donata Pizzi, a cura di Alessandra Capodacqua; Autoritratto al femminile, a cura di Donata Pizzi e Mario Trevisan. Il secondo trittico con le 3 monografiche dedicate al ritratto dal XIX al XXI secolo: Julia Margaret Cameron ed Elisabetta Catalano. Ritratti dell’arte, dalla collezione di Massimo Minini; Mihaela Noroc. The Atlas of Beauty, a cura di Roberta D’Adda e Katharina Mouratidi; l’installazione Parlando con voi, ideata dal fotografo Giovanni Gastel, che ripercorre la vita e la carriera di oltre trenta fotografe italiane, dall’inizio del secolo ad oggi; i due progetti one-off allestiti nel percorso permanente del Museo di Santa Giulia, omaggio a grandi artisti contemporanei: Dea. La Vittoria alata dalle immagini d’archivio a Galimberti, a cura di Francesca Morandini, dedicata alla straordinaria statua di bronzo, simbolo della città di Brescia; VBSS.002, Vanessa Beecroft, collocata nella Basilica di San Salvatore, dal 2011 Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO, grazie alla collaborazione con la Fondazione San Patrignano. Un percorso ricco di immagini e suggestioni che ha sbigliettato 7.000 visitatori, a cui si aggiungono le circa 1.500 persone degli eventi inaugurali e i visitatori del percorso permanente del Museo di Santa Giulia che nel periodo sono stati 34.600.

Presso la Pinacoteca Tosio Martinengo, è stato allestito il percorso Ma-donne, con il meraviglioso scatto di Tazio Secchiaroli che ritrae Sophia Loren nell’inedita veste di una Madonna, icona per eccellenza della femminilità, e che si è inserito in un dialogo senza tempo con le opere della collezione permanente di pittura raffiguranti la Madonna, in un percorso trasversale a epoche e stili e che i visitatori della Pinacoteca hanno potuto ammirare (ingresso con il biglietto del museo che ha registrato nel periodo circa 11.500 visitatori).

Grande successo di pubblico anche per le 4 esposizioni allestite al Ma.Co.F. – Centro della Fotografia Italiana, e che hanno indagato il ruolo della donna nella società e nel mondo del lavoro negli ultimi 70 anni, in Italia e all’estero. Happy Years. Sorrisi e malizie nel mito di Betty Page e nel mondo delle pin up, a cura di Renato Corsini e Francesco Fredi; Una, nessuna, centomila, a cura del Collettivo Donne Fotoreporter; La rivoluzione silenziosa. Donne e lavoro nell’Italia che cambia, a cura di Tatiana Agliani e Gian Butturini. Donne, lo sguardo, le storie, a cura di Carolina Zani hanno registrato 3.650 visitatori, oltre al migliaio delle inaugurazioni che hanno percorso gli spazi del Ma.Co.f.

Una menzione particolare merita per l’universo concettuale che ha portato in città il progetto Belle dentro. Racconti di libertà sospesa dal carcere femminile di Verziano, realizzato con la collaborazione di Brescia Mobilità. Il portfolio inedito, di Renato Corsini con testi di Carlo Alberto Romano realizzato all’interno della Casa di reclusione femminile di Verziano, ha offerto al pubblico l’occasione di riflettere sulla condizione carceraria collocando alcuni ritratti delle detenute nelle stazioni della metropolitana Vittoria e San Faustino, dove i volti di queste donne hanno preso il posto della comunicazione pubblicitaria. Il progetto ha intercettato il passaggio di circa 750.000 passeggeri nel periodo di esposizione (dal 2 maggio al 31 luglio).

L’intero reportage di Belle dentro, con oltre 150 ritratti della vita di detenute, è stato inoltre esposto per tre mesi presso lo Spazio Contemporanea, e visitato da un migliaio di persone.

Sempre Spazio Contemporanea ha ospitato il progetto di comunità di grande valenza sociale sulle nuove cittadinanze realizzato in collaborazione con Fondazione ASM – Gruppo A2A: Plurale femminile, un lavoro originale di street photography a cura di Laura Bergami e Anna Peroni realizzato dal fotografo Claudio Amadei che nei giorni del festival ha fotografato un centinaio di donne delle diverse nazionalità – 140 quelle registrate – che fanno di Brescia una città multietnica e cosmopolita.

In parallelo i due spin off del festival che, superando i confini della città hanno guardato alla provincia, a Montichiari e a Desenzano del Garda, hanno raggiunto buoni risultati: Hollywood versus Cinecittà, a cura di Renato Corsini e Margherita Magnino, allestita a Museo Lechi ha attratto 1.750 persone; Miss Italia. Miti e leggende dell’era delle Miss, sempre a cura di Renato Corsini presso la Galleria Civica Palazzo Todeschini ha invece registrato 7.500 presenze.

Molti coloro che hanno preso parte alle visite guidate e ai laboratori organizzati al Museo di Santa Giulia per conoscere grandi fotografi, scoprirne il linguaggio, il lavoro, l’estetica e la grammatica attraverso immagini intense che restituiscono una visione della donna da molteplici punti di vista: Photo Addicted Kids per le famiglie; il Summer Camp espressamente dedicato alla fotografia; le Visite con guide d’eccezione (Renato Corsini, Donata Pizzi, Mario Trevisan) che sono state sempre sold out; il workshop tenuto da Maurizio Galimberti.

A partire dal Festival e per tutta la durata delle esposizioni, l’identità femminile è stata raccontata attraverso una speciale rassegna cinematografica e documentaristica al Cinema Nuovo Eden che ha coinvolto 600 spettatori. Shirley Clarke, una delle filmmaker più influenti del New American Cinema, Laetitia Carton, la documentarista francese che ha dedicato un inno senza tempo alla magia del ballo e all’armonia di anime e corpi nella diversità e Franca Sozzani, leggendaria direttrice di Vogue Italia. E poi Vivienne Westwood, che ha ispirato gli studenti di ITS Machina Lonati dei corsi di Stilista tecnologico e Accessori per la moda che hanno realizzato una collezione di abiti e borse ispirata ai colori del pianeta “Save the planet”, ma anche Yayoi Kusama e il suo universo parallelo, M.I.A – la cattiva ragazza della musica, e i mille volti e la vita straordinaria di Marianne Faithfull. E infine due grandi fotografe italiane: Lisetta Carmi e Letizia Battaglia.

 

 

 

 

 

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